mercoledì 27 luglio 2016

PENSIONI UGUALI PER TUTTI

Avevo promesso due proposte politiche che a me paiono risolutive di molti problemi.
Una l'ho già scritta, riguarda l'abolizione dell'eredità; ecco l'altra, la mia riforma delle pensioni.

E' semplice: in vita ognuno guadagna quanto crede e vuole, ma quando si arriva all'età pensionabile (che è calcolata innanzitutto sul numero di anni lavorati, raggiunti i quali ci si può riposare, e non su un fine lavoro ad un'età fissa) tutti percepiscono la stessa quantità' di denaro per la pensione.

In armonia con il detto napoletano chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato, quelli che hanno voluto impiegare la sua vita ad accumulare soldi, affannandosi  per avere danari, agi, onori e coloro i quali invece hanno prediletto una vita frugale ma  ricca di tempo libero o non erano portati per gli studi (o ancora meglio non avevano parenti che li hanno infilati in qualche "posto" d'oro), giunti al meritato riposo, percepiscono lo stesso compenso in vecchiaia. I vantaggi a mio parere sono diversi: intanto si cancellano quelle pensioni beffa che non permettono ad un onesto lavoratore, magari impiegato in mansioni non qualificate (ma non per questo necessariamente meno faticose, anzi...) di vivere una terza età accettabile; in secondo luogo si applica un principio egualitario che in sostanza valuta il lavoro -al netto di tutte le gratificazioni, anche economiche, già ottenute - come una basilare cessione del proprio tempo a favore della comunità, che onestamente ringrazierà concedendo pari trattamento.

Utopia? No, in Olanda e Svizzera (e dico Olanda e Svizzera, non Indonesia e Portogallo) è già così. E il sistema di questi due Paesi è stato valutato tra i primissimi al mondo per sostenibilità! (come è scritto qui)

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